Associazione nazionale infermieri di area critica
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Cambiare

di Fabrizio Moggia, Silvia Scelsi

Cambiare è sempre difficile per tanti motivi, il primo tra tutti è sicuramente il fatto che la routine, le abitudini, ci confermano, sia come persone che come professionisti, sia nelle nostre attività che nei nostri
atteggiamenti e nei nostri sentimenti. Ritroviamo ovunque conferme di questo: nell’arte, nella letteratura, nella storia. Ma in queste stesse cose troviamo anche la capacità di ognuno di evolvere, di andare verso cambiamenti importanti come singolo individuo e come società. Se guardiamo bene alla nostra vita, vediamo che ognuno ha fatto un percorso nel quale i cambiamenti hanno avuto un ruolo importante.
In questi ultimi anni, in cui la situazione del contesto economico globale ha pesantemente inciso sulle nostre vite sia private che professionali, anche a causa della ridefinizione obbligatoria di tanti confini e modalità di organizzazione (ripensamento del welfare state come modello), gli infermieri sono di nuovo al centro di cambiamenti che possono andare nel senso di uno sviluppo di crescita, ma possono anche costituire un rischio rispetto al ruolo e alle scelte della professione all’interno del nostro sistema sanitario e di salute. In questo scenario anche la nostra società scientifica sta compiendo dei cambiamenti; per la sua capacità di lettura dei tempi, dei contesti e delle innovazioni, è sempre stata all’avanguardia e riconosciuta in ambito nazionale ed internazionale. Bisogna riconoscere il contributo dei singoli che hanno lavorato in Aniarti, che è stato fondamentale per creare questa innovazione nel pensiero e nell’azione associativa. Oggi alcuni di loro, con un rito di passaggio che si è compiuto con il Congresso Nazionale e con le elezioni, hanno deciso ancora una volta di favorire il cambiamento e sono usciti dall’Associazione, decidendo di “lasciare il passo” ai colleghi più giovani, non solo per una ragione anagrafica, ma dopo una attenta riflessione, legata proprio al concetto di cambiamento e di evoluzione. Al loro contributo e alla loro amicizia vogliamo offrire un ricordo affettuoso e un grande ringraziamento, per aver contribuito fin qui, per tutto quello che abbiamo imparato insieme e, soprattutto, per aver testimoniato che il cambiamento è sempre possibile a partire da sé stessi. Allora vogliamo ringraziare Elio Drigo e Gianfranco Cecinati per ringraziare tutti i colleghi, nessuno escluso, che per più tempo, sono stati gli artefici di questo grande Progetto Infermieristico che è Aniarti! A loro non solo la riconoscenza ma la stima e l’affetto per la tenacia e per l’impegno che hanno dimostrato nel tempo, per chi ha saputo condividere, credere in un grande progetto “buttando il cuore oltre l’ostacolo” non solo con grandi idee, ma con i gesti giornalieri, che tanto hanno fatto la differenza nel pensiero di questa associazione. In questo cambiamento un altro sta maturando, quello del confronto adulto con le altre professioni che lavorano tutti i giorni con noi nell’interesse della Persona assistita. A loro dobbiamo rivolgerci e con loro dobbiamo fare rete per iniziare a completare i percorsi di cambiamento in atto.
Non è più possibile pensare che le istanze e le azioni di salvaguardia e tutela del diritto alla salute possano essere portate da una sola professione, bisogna oramai essere consapevoli, in questa
società evoluta multiculturale e multimediale che non è più possibile andare avanti senza condivisione nel raggiungimento degli obiettivi comuni. Questo ci insegnano i colleghi che tutti i giorni lavorano esercitando con onestà e dedizione il proprio lavoro e incontrano gli altri professionisti creando quella squadra che tra mille difficoltà riesce a “prendersi cura” della persona. L’altro cambiamento importante e non più derogabile è l’apertura alla società civile al cittadino in quanto parte integrante del nostro sistema salute; non possiamo più credere di assumere le nostre scelte in quanto professionisti del sistema salute senza condividerle con le persone che vivono quelle scelte sulla loro pelle. Si deve essere consapevoli e rendere tutti più consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri, solo questo ci porterà
verso una società più civile. Inizia un nuova fase del cammino associativo per Aniarti. Vi chiediamo di far parte di questo cammino insieme, perché esserci farà la differenza. Esserci significa contare nelle scelte. Vi aspettiamo con noi.