Associazione nazionale infermieri di area critica
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Confronto tra due scale comportamentali per la valutazione del dolore nel paziente critico in relazione con lo stato di sedazione: uno studio osservazionale trasversale

di Alice Vadelka, Anna Busnelli, loris Bonetti

Introduzione: nelle unità operative di terapia intensiva può essere difficile rilevare il dolore tramite le scale solitamente utilizzate, dato che alcuni soggetti non sono in grado di comunicarlo. In letteratura esistono scale comportamentali in grado di determinare il livello di dolore in questi soggetti. Lo scopo di questo studio è analizzare la concordanza tra le scale C-POT e BPS/BPS-NI nel valutare il dolore ed esaminarne la facilità d’uso, in relazione allo stato di sedazione rilevato tramite la Richmond Agitation and Sedation Scale (RASS).
Metodo: studio osservazionale, trasversale. Sono stati valutati i pazienti prima e dopo l’esecuzione di due procedure non dolorose e due dolorose. È stato determinato l’indice di correlazione Rho di Spearman tra le scale ed indagata la capacità di discriminare tra procedure dolorose e non dolorose. Si sono confrontati i parametri vitali registrati prima e subito dopo le procedure non dolorose e dolorose. Sono state ricercate differenze tra i soggetti sottoposti ad analgesia e senza e tra i soggetti con un alto livello di sedazione e con basso/assente.
Risultati: sono stati inclusi 33 pazienti, per un totale di 528 valutazioni del dolore. Le scale discriminano procedure dolorose e non dolorose (p<0,001). Risulta un alto indice di correlazione tra i due
strumenti (rs>0,9; p<0,001) e le scale NRS/VRS (rs>0,9; p<0,001). Vi è una differenza significativa nei parametri vitali pre/post procedura dolorosa (p<0,05). Non vi è differenza significativa (p>0,05) tra gli individui con alto livello di sedazione e quelli con basso/assente, mentre tra soggetti con analgesia e senza solo in tre casi.
Conclusioni: gli strumenti risultano entrambi validi e affidabili, in grado di rilevare l’intensità del dolore nei pazienti in condizioni critiche anche con un alto livello di sedazione farmacologica; i
risultati confermano l’utilità delle due scale nelle unità di area critica.