Associazione nazionale infermieri di area critica
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La persona con infarto miocardico acuto. Studio osservazionale con modello teorico di M. Gordon e tassonomie NANDA-I, NOC e NIC.

di Stefania Chiappinotto, Elisa Martin, Cristina Santin, Luisa anna Rigon

Introduzione: l’infarto miocardico acuto è una patologia che ha una grande rilevanza nel panorama della sanità a livello mondiale, nazionale e regionale, sia per quanto riguarda l’incidenza che la mortalità. La letteratura internazionale sottolinea la necessità di garantire una pianificazione assistenziale infermieristica attenta ai bisogni di salute della persona nel continuum salute-malattia e di utilizzare un linguaggio infermieristico standardizzato, in particolare le tassonomie NANDA-I, NOC e NIC (NNN), con l’obiettivo di assicurare la qualità delle cure e la sicurezza dell’assistito. Lo scopo principale è descrivere i bisogni di salute della persona con infarto miocardico acuto.
Materiali e metodi: lo studio osservazionale è stato condotto utilizzando una scheda di valutazione globale strutturata con gli 11 modelli funzionali di Marjory Gordon e le tassonomie NNN. I dati raccolti sono stati analizzati utilizzando il programma informatico Excel.
Risultati: sono stati osservati 20 assistiti ricoverati presso l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) dell’Ospedale di Conegliano (Treviso) nel periodo di tempo compreso tra il 9 luglio 2015 e il 30 agosto 2015. Dai dati raccolti con le schede di valutazione globale dei bisogni di salute della persona, sono state identificate le diagnosi infermieristiche NANDA-I più frequenti, i principali risultati infermieristici NOC e i più frequenti interventi infermieristici NIC. Infine, l’analisi dei dati ha permesso anche di valutare i principali collegamenti tra le diagnosi NANDA-I, i NOC ed i NIC.
Discussione e conclusioni: i risultati dello studio evidenziano che l’utilizzo della pianificazione assistenziale strutturata con il modello infermieristico di M. Gordon ed il linguaggio tassonomico NNN permettono di leggere i bisogni di salute della sfera fisiologica, relazionale e psicosociale della persona in un’ottica di sicurezza e di qualità delle cure.