Associazione nazionale infermieri di area critica
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Problemi aperti nel passaggio del paziente tra la terapia intensiva e la terapia sub-intensiva: gestione dei problemi neurologici, della nutrizione enterale, dell’eliminazione, del rischio di cadute e di trasmissione crociata delle infezioni

di Agnieszka Katarzyna Cholewa, Alberto Lucchini, Christian Caruso, Stefano Bambi

Il paziente in fase di dimissione dalla terapia intensiva (Intensive Care Unit – ICU) è degno di particolari attenzioni da parte delle cure mediche ed infermieristiche, perché a rischio di ricadute non soltanto dovute alle eventuali evoluzioni negative della malattia principale e di eventuali complicanze correlate, ma anche per tutte le possibili complicanze di origine iatrogenica, che sono imputabili alla gestione di aspetti legati al mantenimento delle funzioni fisiologiche del paziente e dei dispositivi di cura ed assistenza. La panoramica offerta da questo articolo sede prevede valutazioni e interventi legati a: gestione dello stato neurologico, drenaggi, nutrizione ed eliminazione. A questi si aggiungono, gli interventi di riabilitazione precoce, la gestione e controllo delle infezioni. Particolarmente sensibili, perché a rischio di compromissione degli esiti (lunghezza di degenza, e in alcuni casi, mortalità) delle alterazioni cognitive, delle contenzioni (e aggressività), e del rischio di cadute. Essenziale è la continuità degli interventi di mobilizzazione precoce che trovano il loro momento iniziale nell’ABCDE bundle in ICU, e che comunque sembrano esser caratterizzati da bassa incidenza di eventi avversi. Rimangono aperti gli argomenti legati alla patient & family centered care, che potrebbe consentire, se adeguatamente implementata, di coinvolgere maggiormente i familiari nell’assistenza ai propri cari, e la multidisciplinarietà del team di cura e assistenza.