34' Congresso Nazionale - 2015

34° Congresso nazionale Aniarti - 2015

Standard infermieristici per l’area critica

Come gli infermieri cambiano l’assistenza sanitaria e la vita delle persone

Siamo abituati a pensare gli standard come strumenti per omogeneizzare, forse appiattire. Se applicati alle persone, possiamo sospettare che servano all’omologazione. Una sensazione più che asettica, fredda.

Intendiamo contribuire a ri-pensare gli standard in un’ottica positiva;  che induca, motivi, acceleri il cambiamento; che colmi il gap tra le attese e l’offerta di un servizio di qualità.

Non ha più alcun senso, e non reggerà, un servizio per la salute che non accetti di confrontarsi e di misurarsi; sul piano dell’efficacia, dell’efficienza certo, ma anche, e ormai soprattutto, sul piano della relazione con i cittadini, con le comunità locali e con la comunità mondiale, di cui tutti siamo parte, più o meno consapevole, consenziente, collaborativa.

Ci vuole una analisi chiarificatrice del significato, del senso e del valore degli standard adottati per assistere. Un’azione di sgombero dei mitici automatismi attribuiti agli standard.

Si parlerà con realismo, forse con crudezza, di standard della conoscenza, della formazione, standard dei professionisti anche di fronte alla sfida della mondialità; delle relazioni fra professionisti. Standard delle attività nel servizio per la salute in situazione di criticità. Standard delle strutture, perché diventino servizio per l’uomo (chi ne usufruisce e chi ci lavora). Standard delle organizzazioni, delle metodologie, delle tecnologie, dei materiali… e molto altro ancora: il campo è sterminato.

Eccoci qui dunque, pronti a rendere disponibile l’esperienza maturata ma non ancora diffusa e non condivisa a causa dei limiti e dei condizionamenti a cui siamo troppo spesso costretti.

Eccoci qui, ancora pronti ad approfondire, a continuare la nostra costruzione di reti e di cultura: quella che coniuga sapere, esperienza, comportamenti per il bene comune.

Come sempre fanno gli infermieri che si chiamano Aniarti, da 34 anni.