Associazione nazionale infermieri di area critica
Accedi · Registrati | Scegli la lingua:

È la cosa giusta da fare? Il Distress Morale nella pratica infermieristica. Revisione della letteratura

di Sabrina Lovato, Laura Cunico

Introduzione: la situazione di sofferenza che l’infermiere vive quando “riconosce la cosa giusta da fare e tuttavia per impedimenti istituzionali gli è impossibile seguire il giusto corso d’azione” è descritta
in letteratura come moral distress. L’infermiere, costretto ad agire “in modo contrario ai suoi valori personali e professionali”, vede compromessa la sua “integrità e autenticità”. La letteratura indica
la presenza di distress morale (DM) tra gli infermieri. Obiettivo della revisione è analizzare le cause/fattori che generano DM nella pratica clinica infermieristica e identificare le strategie di contrasto.
Materiali e metodi: ricerca bibliografica nelle banche dati Pub-Med e Cinahl con le parole chiave: ethical, moral, distress, nurses. Presi in considerazione tutti gli articoli di ricerca primaria degli ultimi
7 anni in lingua inglese e italiana. Identificati 128 articoli: esclusi gli editoriali, i contributi teorico-concettuali, le revisioni della letteratura; selezionati 52 articoli di ricerca primaria.
Risultati: le fonti generatrici di DM riguardano gli ambiti: della decisione clinica, delle competenze professionali, della collaborazione multiprofessionale, dell’organizzazione dell’assistenza. Le strategie
per fronteggiare il DM coinvolgono il singolo infermiere: consapevolezza dell’esistenza del DM, supporto dei pari, strategie negative di allontanamento; e l’organizzazione: team professionale, comunicazione
efficace, giro etico, biblioteca etica, ethics club, comitato etico, ordine e associazioni professionali.
Conclusioni: il DM suscita crescente attenzione nella pratica, nella formazione e nella ricerca infermieristica. Dare voce a questa sofferenza è il primo passo per riconoscere il DM ed esprime la peculiarità
del professionista come soggetto morale. La voce è vitale per il nursing. Senza voce gli infermieri rischiano di essere puri agenti, mentre se portano il proprio punto di vista concorrono alle scelte
operative e alle decisioni riguardo alle cure.