Associazione nazionale infermieri di area critica
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Identificare e soddisfare i bisogni dei familiari dei pazienti ricoverati in terapia intensiva: uno studio osservazionale

di Marilisa Corso, Chiara Battistella, Chiara Peruzzo

Introduzione: le Terapie Intensive (TI) sono da sempre luoghi ad alta complessità che, focalizzando l’attenzione sul paziente ad alta instabilità, perdono a volte contatto con la componente familiare che rischia di essere esclusa dal processo di assistenza. In letteratura gli autori sostengono la rilevanza del supporto offerto e da offrire ai familiari; per tale motivo è opportuno conoscere quali siano i bisogni che vengono ritenuti più importanti e il loro grado di soddisfazione, così da permettere un’assistenza olistica sia al paziente che alla famiglia. L’obiettivo dell’indagine è quello di identificare questi bisogni ed il loro grado di soddisfazione.
Materiali e metodi: è stata svolta un’indagine osservazionale attraverso l’utilizzo del questionario Critical Care Family Needs Inventory (CCFNI) modificato a 34 item secondo Bailey. Il questionario è stato somministrato ai parenti dei pazienti ricoverati nella TI dell’ULSS 7 di Pieve di Soligo in un trimestre.
Risultati: sono stati somministrati 80 questionari, 75% restituiti completi prevalentemente da donne con età media 44 anni. Il 37% erano figli. I bisogni ritenuti più importanti appartengono alle aree della rassicurazione e informazione; complessivamente i familiari si sentono soddisfatti per l’assistenza che viene fornita. Sono state trovate relazioni significative per il bisogno “Avere gli orari di visita ripartiti durante la giornata”, ritenuto maggiormente importante dalle donne; il bisogno “Sentire che c’è speranza”, è stato soddisfatto maggiormente per gli uomini. Considerando l’età dei caregiver (media 44 anni), emerge che i bisogni sono più soddisfatti per i parenti con età più avanzata e che i giovani danno maggiore importanza a bisogni come “Parlare del rischio di morte del paziente” e “Sentire che
qualcuno si preoccupa delle condizioni di salute dei familiari”.
Conclusioni: capire i reali bisogni dei familiari dei pazienti ricoverati in TI permette di offrire un’assistenza olistica non solo al paziente ma anche all’intero gruppo familiare. Una relazione positiva tra infermiere e familiare ha un impatto positivo non solo sulla soddisfazione e sul vissuto di TI dello stesso, ma incentiva un clima sereno al momento dell’incontro con il paziente ricoverato. Azioni volte al miglioramento della soddisfazione del familiare dovrebbero essere indirizzate al soddisfacimento del bisogno di informazione e all’apertura degli orari e degli ambienti di visita; si dovrebbe incentivare il contatto diretto tra parente e paziente, favorendo momenti di aiuto nell’assistenza diretta.