Il metodo ECG intracavitario nel posizionamento di cateteri venosi centrali PICC in un reparto di Terapia Intensiva Coronarica
Introduzione: si è studiato la fattibilità e l’accuratezza del metodo dell’ECG intracavitario per il posizionamento della punta degli accessi venosi centrali tipo PICC (Percutaneous intravavenous central catheter) in 46 pazienti adulti ricoverati in una Terapia Intensiva Coronarica.
Materiali e metodi: sono stati selezionati soltanto pazienti in cui il metodo fosse applicabile, cioè pazienti con un’onda P ben identificabile nel tracciato ECG di superficie. La fattibilità è stata definita come la possibilità di identificare un picco dell’onda P nel tracciato intracavitario. L’accuratezza è stata definita usando come termine di confronto il controllo radiografico del torace dopo la procedura.
Risultati: tutti i PICC sono stati inseriti con successo, senza complicanze degne di nota e in particolare senza complicanze potenzialmente correlate con il metodo dell’ECG intracavitario. Il metodo è risultato fattibile in 44 casi su 46. La posizione finale alla giunzione atrio-cavale stimata, secondo il metodo dell’ECG, è stata confermata dal controllo postoperatorio della radiografia del torace in tutti i 44 pazienti. Nei 2 casi in cui non è stato possibile rilevare il tipico picco dell’onda P, la causa è imputabile ad artefatti che rendevano difficile l’interpretazione del tracciato dell’ECG intracavitario.
Conclusioni: in questo nostro studio condotto su cateteri a inserzione periferica tipo PICC nei pazienti in Terapia Intensiva Coronarica, il metodo dell’ECG intracavitarioè risultato essere ottimo in termini di fattibilità (96%), accuratezza (100%) e sicurezza (100%).