Associazione nazionale infermieri di area critica
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Le priorità nella ricerca infermieristica in area critica

di Gian Domenico Giusti

La ricerca è l’attività che porta a produrre nuove conoscenze attraverso la risposta a nuove domande, a risolvere nuovi problemi o a verificare conoscenze già esistenti.

In tutti i campi della ricerca, essendo le risorse economiche e temporali limitate, occorre fare una cernita di cosa è veramente importante da portare avanti e cosa invece conviene metter in secondo piano. Anche la ricerca infermieristica segue questo standard; da oltre sessant’anni la professione si interroga su cosa è importante studiare. Riuscire a misurare la qualità delle cure, il ruolo infermieristico, il processo di care e come affrontare la ricerca sono alcuni dei topics su cui da più tempo la professione investiga. La ricerca nelle aree intensive riveste un ruolo diverso rispetto agli altri campi, perché la popolazione è piccola se confrontata con altri settori, ma con problematiche diversificate, tante quante sono le varie specialistiche (Emergenza extraospedaliera, Pronto Soccorso, Terapia Intensiva Generale, Respiratoria…); inoltre gli ambiti di studio sono connessi con le pratiche assistenziali e le tecnologie utilizzate, che crescono in complessità con l’aumentare dell’intensità di cura e che variano molto rapidamente, aumentando la responsabilità del personale in modo esponenziale. L’ultimo studio che si è occupato di definire le priorità per l’infermieristica in Terapia Intensiva per adulti, a cui Aniarti ha collaborato per la stesura del protocollo, analisi ed interpretazione dei dati, ha individuato cinque aree di interesse dove focalizzare l’attenzione: ricercare interventi che migliorino la sicurezza del paziente (enfatizzando sugli aspetti di risk management); valutare l’impatto che lo sviluppo dell’EBP (evidence based practice) può avere sui risultati di salute; stimare il rapporto che c’è tra il lavoro infermieristico (per es. rapporto infermieri/pazienti) e gli esiti sensibili; migliorare il benessere dei pazienti e dei familiari; individuare le migliori strategie su come gestire le cure di fine vita (End-of-Life) con i pazienti e tra gli operatori. Riuscire a definire quali sono le priorità può permettere ai ricercatori di ottimizzare gli interventi, ma occorre porsi degli obiettivi raggiungibili e perseguibili. La ricerca ha una sua “casa” naturale che è l’Università ma gli infermieri italiani, mentre si formano ormai da molti anni in questa istituzione, sono molto poco presenti all’interno di essa e l’inquadramento professionale accademico non dipende chiaramente dalla mancanza di volontà, capacità o competenze. Per questo motivo occorre creare strategie trasversali, per permettere la crescita delle Scienze Infermieristiche a prescindere da dove nascano le ricerche. La creazione del CECRI (Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica) che coinvolge associazioni professionali, Collegi IPASVI ed Università va in questa direzione, come le varie esperienze sull’EBP che stanno permettendo a numerosi infermieri di formarsi e di diffondere le “prove basate sull’efficacia” all’interno delle varie strutture ospedaliere. Partendo da queste esperienze, potrebbe essere utile sviluppare una strategia comune nelle varie strutture sanitarie; per esempio, un approccio tripartito (“Tripartite Model”), dove le Università, gli Ospedali ed i singoli reparti lavorano in sincronia sembra aver prodotto, dove applicato, un aumento della qualità della ricerca. Questo modello è costituito da docenti in Infermieristica in Area Critica adeguatamente qualificati (Professori a contratto), che si occupano della formazione di base, post base e sono esperti nella metodologia, a cui viene affiancato un Infermiere Specialista che si pone come tramite tra le Università e gli infermieri esperti del reparto i quali sono poi i fruitori finali della ricerca e quelli che evidenzieranno i problemi clinici/assistenziali reali e potenziali. Questo modello potrebbe consentire, anche in Italia, di migliorare la qualità assistenziale in Area Critica, rispondendo alle priorità della ricerca sia a livello nazionale che locale, aumentare la soddisfazione del personale e la produzione scientifica.

Bibliografia
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2. Blackwood B, Albarran JW, Latour JM. Research priorities of adult intensive care nurses in 20 European countries: a Delphi study. J Adv Nurs. 2011 Mar;67(3):550-62. doi: 10.1111/j.1365-2648.2010.05512.x. Epub 2010 Nov 23.
3. Rocco G, Affonso D, Mayberry L, Sasso L, Stievano A, Alvaro R. Center of Excellence to build nursing scholarship and improve health care in Italy. J Nurs Scholarsh. 2015 Mar;47(2):170-7. doi: 10.1111/jnu.12125.
4. Giusti GD, Piergentili F. Letter to the editor: evidence based practice, the Italian experience. J Nurs Manag. 2013 May;21(4):705. doi: 10.1111/jonm.12098.
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Dott. Gian Domenico Giusti
Comitato Direttivo Aniarti