Associazione nazionale infermieri di area critica
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L’efficacia della CPAP in ambito preospedaliero nei pazienti con edema polmonare acuto cardiogeno: revisione della letteratura.

di Amedeo Mormile, Simone Nykieforuk, Alessandro Corradini, Simona Pontrandolfo, Antonio Mormile

Introduzione: l’edema polmonare acuto cardiogeno (EPAC) è un’emergenza medica a rischio per la vita se non viene trattata precocemente; da ciò l’importanza di un approccio immediato e adeguato, sin dal primo soccorso sul territorio. L’utilizzo della CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) nell’insufficienza respiratoria acuta ipossica da EPAC è considerato, ormai, il primo approccio terapeutico accanto alla terapia medica convenzionale, e attualmente considerata la terapia non farmacologia più efficace.
Materiali e metodi: La ricerca è stata eseguita attraverso le banche dati Pubmed, Cinhal; sono stati ricercati studi sperimentali ed osservazionali pubblicati da gennaio 2006 a gennaio 2016.
Risultati: Sono stati selezionati e inclusi nella revisione 6 studi di cui 3 rct 1 studio controllato non randomizzato, 1 studio osservazionale prospettico e 1 retrospettivo. I studi hanno valutato l’efficacia della CPAP in ambito preospedaliero. I risultati evidenziano che l’utilizzo della Cpap precoce migliora le condizioni cliniche e riduce il tasso di intubazioni endotracheali e mortalità in pazienti con sospetto edema polmonare acuto cadiogeno.
Discussione e Conclusioni
I risultati ottenuti evidenziano come l’utilizzo della CPAP preospedaliera incida in maniera significativa sugli outcome osservati. I dati disponibili suggeriscono che l’uso della terapia CPAP in ambiente preospedaliero può trarre dei benefici ai pazienti con edema polmonare acuto cardiogeno in quanto può potenzialmente ridurre la necessità di intubazione endotracheale, migliorare i segni vitali durante il trasporto in ospedale. Ancora discutibile è la riduzione della mortalità a breve termine.