L’infermiere specialista in area critica: studio descrittivo sulla ricaduta formativa dei master clinici
Introduzione: l’infermiere specialista clinico, figura individuata attraverso la legge 43 del febbraio 2006, rappresenta a tutt’oggi uno degli aspetti controversi della formazione post laurea di primo livello;
nonostante il riconoscimento normativo e la diffusione di numerosi percorsi di specializzazione attraverso master universitari, il ruolo e le competenze dei professionisti specialisti vengono raramente riconosciuti in maniera formale nelle organizzazioni sanitarie.
Obiettivo: l’obiettivo di questa ricerca è stato analizzare la figura dell’infermiere specialista con master in area critica relativamente alla percezione del ruolo all’interno dell’équipe e ad altri aspetti come il
coinvolgimento in attività di formazione e tutoraggio, la partecipazione a progetti scientifici, convegni e pubblicazioni, valutazione degli sviluppi di carriera (progressioni, incentivazione economica o trasferimenti in reparti affini alla propria formazione) e attività di consulenza infermieristica.
Metodo: è stata condotta un’indagine descrittiva inviando un questionario online agli infermieri che hanno conseguito master in area critica in 4 sedi universitarie italiane (Bologna, Empoli, Monza e
Cuneo) nelle edizioni svolte tra il 2003 e il 2012.
Risultati: il numero totale di questionari recapitati è stato di 646, con una percentuale di risposta pari al 34,2% (221 risposte). I dati sull’attività formativa (docenza e tutoraggio) prima e dopo il conseguimento
del master in Area Critica evidenziano un incremento in ognuno dei contesti considerati e in particolare per quanto riguarda la formazione all’interno degli stessi master in Area Critica.
L’analisi dei dati mostra un incremento statisticamente significativo della partecipazione come relatore a conferenze, convegni o simili (+7,2%, p=0,0459) e le pubblicazioni di articoli o studi su riviste
scientifiche (+5,9%, p=0,0081). Il ruolo dell’infermiere specialista clinico viene riconosciuto sempre e spesso da colleghi più giovani (50%) e da studenti (64%); la categoria che riconosce meno il ruolo è quella dei colleghi più anziani (24,6%). La presenza dell’infermiere specialista clinico viene richiesta prevalentemente per consigli su aspetti tecnici (61,1%), informazioni teoriche (58,4%), esecuzione di manovre complesse (35,7%). L’attività di consulenza infermieristica viene svolta nel 29,7% dei casi in maniera informale e nel 3,2% attraverso percorsi proceduralizzati.
Conclusioni: i dati raccolti, seppure limitati da una percentuale di risposte del 35%, consentono di delineare alcune caratteristiche peculiari dell’infermiere specialista in area critica e delle competenze
acquisite attraverso la formazione post-base. I master in area critica formano professionisti che contribuiscono al miglioramento della qualità dell’assistenza, con attività dirette sui pazienti, attraverso interventi educativi nei confronti di colleghi e studenti, sviluppando percorsi innovativi e partecipando ad attività di ricerca.