Associazione nazionale infermieri di area critica
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La storia di Aniarti

 

Ripercorreremo in rapida sintesi gli anni vissuti dall'Aniarti, i momenti più importanti ed i fatti verificatisi nella realtà infermieristica italiana per iniziativa dell'associazione. Seguiremo la cronologia dei congressi nazionali annuali, che hanno rappresentato l'occasione in cui la sintesi della strada percorsa veniva definita ed in cui è stato possibile pensare ed intravedere gli sviluppi necessari per gli anni successivi.

Dalla cronistoria della vita associativa si possono dedurre alcune considerazioni: la scelta di operare nel campo della cultura infermieristica specifica anziché in altri campi si è dimostrata molto pagante: ha consentito di concentrare l'attenzione sulle prospettive ideali della professione e quindi di elaborare con libertà le idee per rispondere adeguatamente alle esigenze di assistenza nella criticità vitale; la scelta di mantenere la caratteristica di volontariato all'associazione, se da una parte ha limitato l'impegno solo delle persone disponibili, dall'altra ha garantito di lavorare specie nei lunghi anni iniziali, con risorse limitatissime e comunque tuttora con una forte carica motivazionale; l'esistenza di un'esperienza come quella dell'Aniarti dimostra che gli infermieri hanno al loro interno risorse preziose, che devono essere evidenziate, valorizzate e messe a disposizione della collettività per il miglioramento del vivere sociale; le elaborazioni concettuali originali e le proposte in termini di formazione infermieristica e di organizzazione sanitaria, dimostrano che gli infermieri, se si organizzano sono in grado di contribuire in maniera determinante e con largo anticipo sui tempi alla costruzione di una essenziale parte della vita sociale di un paese che intenda considerarsi civile; l'esperienza del lavoro attivo in associazione è un'opportunità di arricchimento non solo professionale specifico ma culturale in senso più ampio ed anche umano. L'iscrizione all'associazione anche se non come attivista, rappresenta comunque un impegno e la manifestazione di un consenso su un'idea e sulle conseguenti iniziative per realizzarla.

Udine, ottobre '99.

1981
16 Novembre 1981, Brescia.
Dal diffuso bisogno di alternative alla situazione senza prospettive di evoluzione per gli infermieri nasce l'A.N.I.A.R.T.l. (Associazione Nazionale Infermieri di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva). Si sono appena chiusi i complessi anni '70 dopo il boom economico degli anni '60 e l'acceso ed appassionato dibattito sulle problematiche sociali, dopo la nascita ed il declino del doloroso fenomeno del terrorismo, con l'inizio del riflusso ed il concentrarsi dell'attenzione sulla persona vista non più solo come componente essenziale di un gruppo, ma come individualità e soggettività. Le teorie del "nursing" compaiono in Italia ma trovano una professione ancora impreparata, non ricca di consistenti elementi culturali ed organizzativi propri e diffusi. Ma la percezione della inaccettabile incongruenza tra il compito specifico dell'assistenza e le effettive possibilità di assolvere tale compito facendo affidamento solo sul percorso formativo ricevuto e sugli strumenti realmente disponibili per la professione infermieristica, spinge 150 infermieri delle strutture intensive di quasi tutte le Regioni italiane a dare corso ad un tentativo infermieristico di introdursi nella realtà sanitaria e modificarla verso una maggiore aderenza alle esigenze delle persone. Infermieri e malati con i loro parenti: la prima idea dì aggregazione è stata un'idea di alleanza. Il terreno iniziale di discussione è rappresentato dai corsi di specializzazione che, dopo aver fatto una timida comparsa nell'ambito della formazione infermieristica, erano stati disincentivati ed erano poi quasi del tutto scomparsi in seguito al mancato riconoscimento della figura dell'infermiere specializzato (DPR 761/79). Si voleva la riapertura dei corsi. il professor Francesco Valenti (Brescia) fu un appassionato sostenitore di quest'idea. Le organizzazioni dei medici anestesisti supportavano la richiesta forse per un fisiologico atteggiamento paternalistico nei confronti degli infermieri, ma anche per un effettivo interesse a lavorare con operatori più affidabili per le mansioni tecniche. il supporto dei medici era accettato nella fase iniziale costitutiva dall'associazione, e ratificato dalla presenza nel consiglio direttivo (come da statuto) della figura di un medico anestesista rianimatore quale direttore scientifico. La presenza di un medico verrà presto superata come vedremo.

La medicina negli anni immediatamente precedenti aveva aperto fronti di enormi prospettive di sviluppo nel campo dell'urgenza-emergenza, nell'aggressione a patologie complesse e nel supporto d'organo prolungato ed intensivo. Nella fase iniziale l'A.N.I.A.R.T.l. venne interpretata dalla professione e dai Collegi IPASVI in specie, come una ricerca di interessi particolari da parte di un gruppo privilegiato e quindi come motivo di disgregazione della categoria.

1982
Il 1° Congresso Nazionale svoltosi a Roma nel 1982 dopo il primo anno utilizzato per l'organizzazione di base, vede l'elezione a presidente dell'associazione tramite il voto di circa 200 soci, Simonetta Degano di Udine. Si inizia la definizione di obiettivi più precisi da perseguire ed un primo coordinamento dell'attività dei soci.
Era stata fondata nel frattempo la rivista ufficiale dell'associazione dal titolo "Nursing Intensivistico", ovviamente tra enormi difficoltà per reperire i lavori da pubblicare ed i fondi per la stampa.

Nel 82 l'Associazione organizza la partecipazione di 40 colleghi italiani al 1° convegno mondiale di infermieri delle strutture intensive a Londra. È un primo contatto diretto con le esperienze estere.

1983
1983: ancora Roma, 2° Congresso Nazionale.
Le difficoltà economiche per la gestione dell'Associazione sono ancora gravi.
Il congresso si configura con più precisione come "infermieristico" e si differenzia dalla trattazione di tematiche solo medico-tecniche. Partecipano 280 infermieri.
Il vincolo posto dall'associazione con l'iscrizione riservata agli infermieri di "Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva" inizia a rivelarsi costrittiva e poco realistica in rapporto alle problematiche vissute nella quotidianità; i confini di reparto e servizio si rivelano angusti. In seguito alle eccessive difficoltà e limitazioni derivanti dal rapporto con la Casa Editrice proprietaria della rivista "Nursing Intensivistico", si decide di interrompere la collaborazione e viene fondata una rivista di proprietà dell'associazione e dunque gestita completamente dall'A.N.I.A.R.T.I. Nasce così "Scenario: il nursing nella sopravvivenza", che nella fase iniziale viene curato da un gruppo di soci di Arezzo, in particolare da Jacopo Comanducci e Rodolfo Rossi.
Si creano alcuni gruppi di lavoro tra associati su temi di specifico interesse in alcune realtà locali; permane il problema della inconsistente presenza dell'associazione al Sud-Italia.

1984
1984 Padova. 3° Congresso Nazionale.
Un gruppo di soci si impegna in loco per l'organizzazione del convegno. Questo contribuisce ad allargare il nucleo di quanti in seguito lavoreranno attivamente in associazione. il successo dell'incontro determinato dalla partecipazione di oltre 450 infermieri, dalla qualità degli interventi infermieristici e dalla partecipazione delle ditte espositrici, contribuisce grandemente a fornire una certa sicurezza e garanzia al futuro della vita dell'associazione. Si stampano per la prima volta gli atti del congresso.

Mentre continua la velata disapprovazione verso l'associazione da parte dei Collegi IPASVI, l'A.N.I.A.R.T.I. inizia a confrontare direttamente la propria linea di pensiero con le organizzazioni dei cittadini che richiedono una maggiore qualità globale del servizio sanitario. Inizia a Padova il rapporto duraturo e significativo con il "Tribunale dei Diritti del Malato". Al rinnovo delle cariche associative viene confermata presidente Simonetta Degano.

1985
Nel 1985 Siena e la sede del 4° Congresso Nazionale.
I 750 partecipanti mettono in crisi l'organizzazione che prevedeva un massimo di 550 persone. Le difficoltà per gestire l'inaspettata situazione coagulano un gruppo di colleghi soprattutto di Milano che si impegna nell'immediato, a porre rimedio alla contingenza e che costituirà per i futuri congressi un punto di riferimento organizzativo. Il titolo del congresso "Scenario: il nursing nella sopravvivenza" ha rappresentato un punto fermo nell'esperienza dell'associazione ed un programma per il futuro. Le relazioni, tutte infermieristiche e la presentazione di esperienze italiane ed estere, spaziano sul molteplici aspetti e sui vari settori dell'assistenza intensiva e dell'emergenza. Il salto di qualità e rappresentato dal fatto che nell'ambito del congresso viene definita con maggiore precisione l'identità dell'associazione, intesa come momento di incontro ed elaborazione culturale degli infermieri e la netta diversificazione dal sindacato. Gli stimoli ad imboccare questa strada erano stati fino a quel momento molto forti. La definizione di alcuni obiettivi a medio e lungo termine rappresentò un punto di riferimento per il futuro.
La rivista "Scenario" pur nelle difficoltà, continua la presenza di contatto, stimolo ed informazione. L'associazione si impegna nella traduzione e pubblicazione di un testo scritto dagli infermieri americani , "Standards per la cura dei malati in condizioni critiche", che rappresenta un contributo importante, per quegli anni, sul tema degli standard che inizia a diffondersi in Italia. Si affrontano con maggior precisione le problematiche relative alla ricerca e si investono dei fondi in ricerche infermieristiche. Si ha occasione cosi' di sperimentare le difficoltà, i problemi e l'importanza della ricerca per la professione.

La concezione dell'assistenza secondo la filosofia del "nursing" continua a porre degli interrogativi sulla impostazione vigente del lavoro infermieristico e sulla configurazione dell'associazione ancora concepita come esclusiva per gli infermieri di anestesia, rianimazione e terapia intensiva. Si manifesta meglio l'esigenza precisa di dare all'associazione una visione ed un campo più ampio e più congruente all'entità dei problemi assistenziali incontrati.

1986
1986: Il 5° congresso Nazionale si tiene a Milano. I 1.000 partecipanti trovano un'organizzazione che ha previsto tutto e che sembra quasi l'applicazione del tema del congresso: "il management infermieristico nell'area intensiva". L'argomento è di particolare interesse perché offre una visione ampliata del ruolo infermieristico che rompe gli' angusti confini dell'esecutività per interessarsi di organizzazione e gestione della sanità e dell'assistenza. Il rinnovo delle cariche associative conferma ancora Simonetta Degano a presidente dell'associazione, mentre viene nominato Marco Braida direttore della rivista; "Scenario" cambia la veste grafica, la concezione della sua produzione e ne viene incentivata la diffusione. L'ambito strutturale di riferimento dell'associazione diventa se possibile, ancora più "stretto" e non rappresentativo della grande quantità dei soci; troppi riferimenti al di fuori delle strutture intensive classiche evidenziano problemi di criticità nelle situazioni dei malati che richiedono un intervento competente; molti infermieri di questi ambiti si inseriscono nel lavoro dell'Aniarti per effettive necessità di fare un percorso professionale comune.

Si decide di costituire un gruppo di studio nazionale sul problema per affrontarlo con metodo. Con il supporto del CeRGAS (Centro di Ricerche sulla Gestione dell'Assistenza Sanitaria) dell'Università "I.Bocconi" di Milano, un gruppo di circa 30 infermieri Aniarti operanti nei vari ambiti intensivi delle diverse zone d'Italia si impegna nella definizione della nuova identità dell'associazione;
ë la nuova identità dell'infermiere che lavora con il malato in condizioni critiche;
ë l'esigenza di specializzazione;
ë i contenuti della specializzazione.
L'elaborazione prodotta porta al definitivo superamento della visione di settorialità dei problemi "critici" del malato, della formazione specialistica tradizionale degli infermieri e della organizzazione sanitaria che si occupa dei malati in condizioni critiche.
Si concettualizza l'area critica nella sua accezione di "area situazionale" del malato e di modalità organizzativa funzionale ad un bisogno urgente di assistenza.
Logica conseguenza è la necessità di modificare lo statuto dell'associazione divenuto ormai insufficiente a rappresentare la nuova realtà associativa. Si inizia a lavorare anche a questa trasformazione.
Nel frattempo all'interno di molti Collegi IPASVI e della Federazione Nazionale dei Collegi si era fatta largo la convinzione che L'Aniarti rappresentasse una realtà viva e non già un motivo di divisione nella professione infermieristica. Il riconoscimento è ufficiale nel momento in cui l'associazione viene invitata a partecipare ai lavori di studio di una buona parte dei Collegi per un progetto di riforma della professione infermieristica.

La presenza dell'Aniarti è dunque nel panorama italiano una forza ormai ben caratterizzata e che fornisce precise garanzie di impegno, coerenza di lavoro e proposta operativa. Nel 1986 si tiene all'Aja - Olanda, il secondo congresso mondiale per infermieri delle strutture intensive e d'emergenza. L'Aniarti viene invitata come rappresentante ufficiale degli infermieri italiani a presentare nel congresso la propria esperienza associativa e le problematiche specifiche vissute nella realtà italiana. In questo periodo le realtà locali dell'associazione iniziano ad organizzare i congressi regionali in Sardegna, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Veneto, ecc. e l'esperienza si intensificherà negli anni successivi anche diversificando le formule organizzative e le modalità di trasmissione dei contenuti proposti.
Dopo il Congresso Nazionale di Milano, Simonetta Degano, per sopraggiunti problemi personali rassegna le dimissioni dalla carica di presidente. il Consiglio Direttivo nomina "ad interim" un comitato di presidenza composto da Claudia Silvestri, Rosanna Filaferro ed Elio Drigo.

1987
1987 Vieste. il 6° congresso Nazionale è un tentativo di essere presenti al Sud-Italia per coinvolgere una realtà della professione quasi assente nell'associazione fino a quel momento. L'obiettivo non viene raggiunto. La partecipazione al congresso è modesta se confrontata con le esperienze degli anni precedenti: 500 infermieri provenienti al 90% dalle regioni del Centro-Nord Italia.
L'importanza del congresso di Vieste sta invece nel fatto che viene presentata per la prima volta ufficialmente la concettualizzazione dell'area critica e nell'ampia discussione che si sviluppa sulla professione infermieristica sui suoi aspetti di rilevanza sociale. La presenza e l'intervento sui temi della formazione infermieristica della Presidente della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, Beatrice Cosseta, sigla il definitivo riconoscimento dell'importanza del lavoro svolto dall'Aniarti all'interno della professione a livello nazionale.
Dopo il congresso di Vieste viene costituito un gruppo di infermieri esperti con lo scopo di sviluppare il programma del corso di specializzazione per l'assistenza in area critica che l'Aniarti intende proporre, quale modello unico di specializzazione a livello nazionale, per sanare una situazione che vede l'esistenza di pochi corsi ma della più varia natura e finalità.

1988
1988 Assisi: "L'infermiere protagonista nell'area critica" è il titolo del 7° Congresso Nazionale. Si approfondiscono i temi legati agli elementi costitutivi della professionalità dell'area critica e della specializzazione.
Assisi è una tappa importante perché è il momento in cui l'Aniarti si trasforma radicalmente. La discussione ampia e vivace del nuovo statuto porta al recepimento della nuova concettualizzazione di "area critica" e dell'assistenza al malato in condizioni critiche, già codificata come filosofia associativa. La sigla A.N.I.A.R.T.I. (Associazione Nazionale Infermieri di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva) si trasforma e diviene " Aniarti ", un nome quindi, che sta a significare: "Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica". La nuova idea di area critica acquisita e costruita con l'esperienza di anni di lavoro viene resa evidente anche nella nuova denominazione dell'associazione.
Il nuovo statuto inoltre dà un assetto di maggiore rappresentatività dei soci ed innova la modalità operativa degli organi esecutivi. Il rinnovo delle cariche associative vede un ampliamento del numero dei rappresentanti regionali e la costituzione del primo comitato direttivo. Elio Drigo, fino a quel momento segretario dell'associazione, viene eletto presidente.
L'importanza di un corso di specializzazione strutturato per l'assistenza in area critica diventa sempre più evidente. Lo studio del programma da parte del gruppo allo scopo costituito, procede, ed entro pochi mesi porta a termine il progetto definitivo.
"Scenario" continua la sua esperienza con difficoltà ma anche con sempre migliori risultati in termini di qualità.
Nel frattempo la presenza di rappresentanti Aniarti viene richiesta in molti congressi. incontri, gruppi di studio, ecc. in relazione alla specifica competenza sui temi infermieristici dell'area critica. Gli impegni e le attività si intensificano soprattutto per quanti ricoprono cariche elettive.

1989
Nell'agosto '89 a Montreal - Canada, si tiene il III° Congresso mondiale per infermieri delle strutture intensive e dell'emergenza. L'Aniarti viene invitata a partecipare con la presentazione di tre interventi che illustrano esperienze e specificità del lavoro infermieristico in Italia. I colleghi esteri manifestano apprezzamento per le idee sviluppate dall'associazione nel campo dell'assistenza in area critica.

1989 Bologna. All'8° congresso Nazionale si incontrano 1200 infermieri. Il convegno rappresenta un vasto excursus sull'assistenza infermieristica in tutti i settori dell'area critica, che consente di dimensionare la portata delle problematiche affrontate. Circa 200 infermieri lavorano direttamente o indirettamente alla realizzazione dei lavori presentati. Si rendono evidenti anche i progressi che si realizzano nei livelli di qualità dei contenuti e della forma di esposizione dei lavori.

Continua l'esperienza di collegamento con le esigenze della popolazione malata attraverso i contatti con il Movimento Federativo Democratico - Tribunale dei Diritti del Malato (TDM), con la eccezionale presenza al congresso di Bologna di Giancarlo Quaranta, ispiratore del Movimento, che traccia le analogie e la comunanza di storia ed impegno tra TDM ed Aniarti. A Bologna viene anche presentato ufficialmente il programma Aniarti per il corso di specializzazione in area critica dopo due anni di incontri e riflessioni del gruppo di lavoro e del comitato direttivo. Intanto i concetti di "area critica" e di "infermiere specializzato in area critica" si diffondono e vengono adottati in altre realtà ed occasioni di incontro tra professionisti anche al di fuori dell' Aniarti. In quegli anni L'Aniarti organizza anche dei corsi per gruppi ristretti di infermieri, per l'apprendimento della metodologia della ricerca, attuati con il supporto dei docenti del CEREF (Centro di Ricerca e Formazione) di Padova. Ci sono anche contatti con altre associazioni infermieristiche, ANIN, CNAIOSS, EDTNA-ERCA, ecc. che dimostrano l'intenzione di perseguire i comuni obiettivi di crescita della categoria infermieristica e di miglioramento della qualità del lavoro. Maturano i tempi anche per concretizzare proposte di legge per la riforma della formazione e della regolamentazione della professione infermieristica L'Aniarti è presente con contatti, con proposte precise e puntuali e con la propria azione. Anche i contatti con i sindacati diventano più mirati e di maggiore consistenza. L'espressione "area critica" viene introdotta anche nel linguaggio e nei contenuti dei sindacati.

1990
Si arriva cosi' al 9° congresso Nazionale di Riva del Garda. 1.100 i partecipanti. Il titolo è già un programma: "Area Critica: dall'ipotesi alla realtà". Le prime tre giornate offrono uno spaccato approfondito della filosofia Aniarti e del radicamento nella realtà, delle idee prodotte. Viene definito per la prima volta la struttura del modello organizzativo dell'area critica e viene ampiamente presentata la problematica della formazione specialistica in area critica in vista della futura legge di riforma della formazione infermieristica. La partecipazione di rappresentanti politici, amministratori di USL e dirigenti infermieri, attribuisce notevole intensità al dibattito. Nell'ambito del congresso viene diffuso il documento con la proposta ufficiale dell'Aniarti per la futura formazione degli infermieri, quale contributo ad un dibattito ormai diffuso su scala nazionale e viene tenuta una sessione di presentazione tecnica del corso, specifica per infermieri-insegnanti, direttori di scuole ecc...
La posizione avanzata dall'Aniarti sulle modalità di concepire la formazione infermieristica, diverge anche vistosamente da quella della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, ma alla fine si dimostrerà una proposta vincente.
Nell'ambito del congresso vengono presentati molti lavori di indagine, frutto dell'applicazione dei partecipanti ai gruppi per l'apprendimento della metodologia della ricerca tenuti negli anni precedenti. Ancora una volta a Riva del Garda c'è il rinnovo delle cariche associative che ha contribuito ad allargare il gruppo operativo e dei rappresentanti regionali. Cambia anche il direttore responsabile di "Scenario". Giuliana Pitacco raccoglie dopo Marco Braida la difficile eredità della rivista dell'associazione. La rivista continua a crescere , le difficoltà persistono ma si spostano a livelli più elevati e riguardano la puntualità di calendario e la programmazione. Ormai la rivista è affermata ed apprezzata e costituisce un punto di riferimento per la professione.

Intanto la Regione Friuli Venezia-Giulia, per interessamento dell'Aniarti, fa proprio il programma dì corso di specializzazione per l'area critica studiato dall'associazione, e istituisce il primo corso di specializzazione presso due scuole per infermieri professionali. il corso viene tenuto ad Udine e Pordenone. Un "sogno" anche se per il momento di piccole dimensioni, si è avverato. L'esperienza rappresenta un punto di avvio determinante ed un fatto concreto a cui afferisce già un certo interesse di altre Regioni. La speranza ovviamente è che l'esperienza si allarghi con le stesse caratteristiche perché finalmente il lavoro prodotto fino a questo momento trovi precisi riscontri di trasformazione della realtà dell'assistenza infermieristica.

1991
Rimini 1991: Il 10° congresso Nazionale ha il titolo: "Infermiere: una professione da conquistare". il congresso stimola la partecipazione e la discussione sui problemi che la professione cerca di far emergere a livello nazionale nelle forze sociali e nelle istituzioni: la formazione adeguata alle esigenze del momento storico ed il riconoscimento effettivo della professionalità e della professione. Estenuanti sono i tentativi di far presentare proposte di riordino della formazione e dell'esercizio professionale; ma i progressi non sono significativi anche per gli interventi di altre categorie sanitarie che hanno interessi da difendere e per la sostanziale divisione interna della professione. L'associazione porta il suo contributo di riflessione e di diffusione di informazioni.

1992
Le esigenze della professione per una formazione all'altezza dei tempi sono comunque pressanti. L' Aniarti riteneva tali esigenze prioritarie per garantire l'evoluzione della professione ed indilazionabili anche nella prospettiva di una internazionalizzazione della cultura e del servizio sanitario. La percezione del problema da parte delle forze sociali e nelle istituzioni è assolutamente inadeguata ed il Consiglio Nazionale dell'associazione ritenendo necessario dare un segnale forte sia all'interno della professione stessa che all'opinione pubblica, decide di organizzare una manifestazione pubblica a Roma il 12 maggio 1992, in occasione della Giornata internazionale dell'infermiere. È stata la prima manifestazione pubblica degli infermieri italiani: un evento. L'obiettivo era di "rivendicare un reale cambiamento della formazione infermieristica" per consentire di "aumentare le competenze professionali, migliorare la qualità dell'assistenza, ottenere autonomia professionale".

La scelta era stata molto complessa anche perché richiedeva un notevole impegno economico ed umano per le disponibilità dell'associazione. In un primo tempo la Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI cerca di scoraggiare l'iniziativa, temendo strumentalizzazioni e degenerazioni, con ricadute negative sull'immagine dell'intera professione. Dopo ben tre incontri a Roma tra rappresentanti dell'Aniarti e della Federazione e la fornitura di tutte le garanzie per uno svolgimento che garantisse l'ordine e la congruenza dei messaggi e degli obiettivi, anche la Federazione Nazionale dei Collegi aderì alla fine all'iniziativa. Scarsa l'adesione da parte delle altre associazioni pur invitate ed un forte tentativo di strumentalizzazione dell'iniziativa da parte dei sindacati, che però fu bloccato. La partecipazione fu di circa 5.000 infermieri da tutte le regioni italiane. Un numero superiore alle aspettative per le forze disponibili dell'associazione, ma quanto bastava per dimostrare alla professione ed in particolare alle sue rappresentanze istituzionali, che la via della presenza evidente in piazza degli infermieri era percorribile e poteva essere uno strumento utile.

Nel quadro sanitario italiano era nel frattempo emerso il problema della cosiddetta "emergenza infermieristica": l'Italia scopriva di avere un rapporto medici/infermieri invertito rispetto agli altri paesi e comunque pochi infermieri rispetto alle necessità. Il problema è stato montato ad arte ed ha provocato un incremento spropositato degli accessi alle scuole infermieristiche con conseguente scadimento delle possibilità di selezione e controllo della qualità della formazione. L'Aniarti tentava di porre l'attenzione sull'importanza della formazione adeguata per una professione sempre più impegnativa.

11° Congresso Nazionale: Firenze '92. " Aniarti, responsabilità professionale, infermieri". Il tema della responsabilità professionale a fronte di una formazione inadeguata e di una crescente complessità delle strutture e delle modalità operative ed organizzative, diventa sempre più impellente e richiede dibattito e risposte. La proposta del congresso vede un nuovo record di partecipazione: oltre 1200 infermieri, che discuteranno ampiamente e con una qualità ed appropriatezza sempre maggiormente apprezzabili per l'equilibrio e la profondità. Anche i media danno risalto al convegno ed ai temi affrontati. Il numero degli iscritti all'associazione ormai è molto elevato: è la più numerosa associazione specialistica italiana. Le attività a livello regionale si intensificano e si tengono convegni Aniarti in diverse regioni, con la presenza anche di iniziative in alcune regioni meridionali, indice che l'interesse e la partecipazione si stanno diffondendo bene nella professione.

Le concettualizzazioni fatte dall' Aniarti di "area critica" e "infermiere specializzato in assistenza in area critica" si sono diffuse nell'uso comune ed anche nella normativa sanitaria, ad indicare la vivacità e la bontà delle proposte e delle idee sviluppate dagli infermieri Aniarti. Nel frattempo il processo di internazionalizzazione delle economie e delle relazioni europee iniziano a porre il problema della necessità di un più stretto confronto con gli altri paesi e della razionalizzazione delle spese dei singoli stati. Le influenze di questo processo si fanno sentire particolarmente nel sistema del welfare state e quindi anche nel campo sanitario.

Il '92 è l'anno dell'emanazione della Legge 502 di Riordino del SSN, che avrebbe iniziato il processo di trasformazione in chiave aziendalistica del sistema stesso. Nuovi criteri di efficienza e di pagamento dell'attività delle strutture a prestazione e non a piè di lista, imponevano una radicale reimpostazione della struttura organizzativa delle USL e degli ospedali. Gli infermieri si trovano a sostenere un grosso carico di attività, spesso senza la possibilità di incidere minimamente nelle decisioni. È iniziata intanto anche l'esperienza del passaggio della formazione infermieristica all'università. Nella vita interna dell'associazione gli aspetti amministrativi e di gestione delle risorse sono diventati molto complessi anche per la costante evoluzione e numerosità di iniziative di grandi dimensioni. La scelta di fondo, sempre perseguita, di impostare con il massimo di correttezza la tenuta della contabilità porta l'associazione a scegliere un'impostazione amministrativa del tutto uguale a quella di una normale azienda. La quantità di imposte a cui l'Associazione deve sottostare è molto elevata e toglie risorse per l'attività istituzionale (oppure costringe ad istituire iniziative con lo scopo di procurare dei forti guadagni). È importante avere le risorse necessarie per continuare a svilupparsi e promuovere la cultura infermieristica. La soluzione viene trovata con la costituzione di una cooperativa, l'Aniarticoop s.c. a r.l., che consente una notevole riduzione delle imposte sui redditi e quindi il reinvestimento di eventuali utili. La Cooperativa viene costituita 4.10.1992 ed è specificamente dedicata allo svolgimento di tutte le attività Aniarti con risvolti economici.
Nello stesso anno, per iniziativa di alcuni soci di Roma, viene costituito anche il "Centro di Documentazione Infermieristica Aniarti ". Un sistema di ricerca bibliografica informatizzato, che viene aperto all'utilizzo da quanti ne fanno richiesta diretta. È la prima iniziativa di queste caratteristiche e dimensioni nel nostro paese.

1993
Bologna 1993: 12° Congresso Nazionale dal titolo: "Il cittadino come cliente, l'infermiere come protagonista". I sottotitoli specificano: "Vincoli economici e risultati assistenziali nell'organizzazione sanitaria dopo la riforma del SSN"
È in atto la trasformazione delle strutture sanitarie in "Aziende sanitarie" e l'Aniarti traccia le prospettive e riflette sulle implicanze per l'attività assistenziale a livello generale e per i singoli professionisti. La partecipazione è molto elevata e il dibattito che si sviluppa è molto interessante e partecipato. I primi indirizzi sull'orientamento aziendale rappresentano da un lato l'accoglimento delle linee ispiratrici dell'assistenza infermieristica nella logica di razionalizzazione delle risorse ma dall'altro possono rappresentare anche una prospettiva di riduzione della qualità di vita complessiva nelle strutture sanitarie. Ed allora matura la riflessione e la discussione che genera anche l'esigenza di focalizzare su questi temi il titolo del successivo congresso nazionale.

1994
Firenze 1994, 13° Congresso Nazionale: "Qualità di vita e qualità di morte in area critica: * competenza ed abilità infermieristica, * relazione e struttura sanitaria, * etica e condivisione empatica". Ampia è la presenza degli infermieri (1.200) e profonda e partecipata l'attenzione al dibattito. Intanto i corsi di specializzazione in Area Critica si tengono anche nella Regione Piemonte ed in Toscana. L'interessante è che prima della loro istituzione vi sono stati formali incontri con l'Aniarti da parte di funzionari regionali ed il programma adottato è lo stesso studiato dall'Aniarti.

In Emilia Romagna dopo un approfondito lavoro di studio ed adattamento sul programma, Aniarti all'ultimo momento la Regione decide di non attivare il corso per le scelte operate in conseguenza del modificarsi degli assetti organizzativi del SSN. Si intensificano anche le iniziative intraprofessionali per spingere l'evoluzione di normative e della formazione. Rappresentanti dell'Aniarti partecipano ai lavori di specifici gruppi di studio presso la Federazione Nazionale dei Collegi con la finalità di predisporre delle proposte e dei progetti compiuti soprattutto sulle prospettive della formazione.

E il 1994 è anche, finalmente, l'anno del Decreto sul nuovo Profilo Professionale dell'Infermiere (14.9.94 n 739), che sembra schiudere nuovi orizzonti e riconoscimenti (nonostante le scomposte reazioni di alcune componenti della professione medica) per la professione.

1995
Il 14° Congresso Nazionale si tiene a Genova nel '95: "Area Critica presente e futuro con i cittadini:  *urgenza ed emergenza, * ospedale e territorio, * responsabilità e risultato". I problemi e le prospettive della grande trasformazione in atto in sanità come nel sistema sociale in genere costringono a continuare l'approfondimento sul quotidiano dell'esercizio professionale. Ci si confronta con l'esigenza del risultato da raggiungere con le responsabilità professionali a cui essere preparati La dimensione della problematica che si profila per gli infermieri in Area Critica in particolare si precisa sempre meglio ed è di notevole caratura. L'Aniarti tenta anche altre risposte più mirate: tra queste un "corso itinerante" sulla responsabilità professionale in area critica di tre giorni tenuto da un collega esperto infermiere e laureato in giurisprudenza, che permette di coniugare quindi le conoscenze di due diversi campi molto particolari. Il corso viene tenuto nelle varie regioni o realtà che riescono a coagulare un congruo numero di adesioni; l'Aniarti offre l'organizzazione ed un cospicuo contributo di partecipazione per i soci iscritti. Le iniziative dei convegni regionali sono diventate ormai appuntamenti annuali fissi per alcune regioni, si diversificano nelle forme e nei contenuti. Per altre regioni diventano una nuova opportunità di aggregazione tra infermieri e di diffusione di informazioni e dell'ottica Aniarti di impostare l'assistenza sanitaria. Si intensificano e diventano impegnativi anche i momenti che richiedono la presenza ufficiale dell'associazione in vari momenti istituzionali e di altre organizzazioni professionali affini.

Per la formazione specialistica si profila un periodo difficile o addirittura di arresto, in seguito alle ristrettezze economiche ed all'incertezza della sua configurazione normativa.

1996
Bologna 1996: 15° Congresso Nazionale. "L'infermieristica in Area Critica: stato dell'arte dell'Intensività assistenziale". La partecipazione arriva a circa 1500 persone superando ogni previsione. L'organizzazione è comunque ormai ben oliata da lunghi anni di esperienza e preparata ad ogni evenienza; non ci sono disguidi organizzativi. Anche questo è uno dei punti dell' Aniarti che "fanno scuola" associativa. Nella preparazione del congresso è importante e particolare anche la metodologia seguita ormai da qualche anno dalla segreteria scientifica per costruire il tema ed i singoli contenuti il Comitato Direttivo e Nazionale scelgono e discutono il tema; quindi con quanti inviano le proposte di relazioni, si sviluppa un dialogo intenso per tarare ed integrare gli interventi in modo che la sequenza dei contenuti rappresenti il più possibile un vasto ventaglio di informazioni ed esperienze. Il tutto si traduce in un'esperienza istruttiva ed arricchente tra gli interlocutori e che consente, per quanto possibile un'armonizzazione delle presentazioni e, in conclusione, una "scuola di metodologia". Il tema del convegno è stato scelto per rispondere alla costante e forte esigenza degli iscritti di affrontare gli argomenti di interesse quotidiano e molto aderenti all'assistenza diretta al malato.

Lo "stato dell'arte" dell'assistenza infermieristica presentato, mette in evidenza la grande distanza che ormai c'è tra le normative che regolano l'esercizio professionale e la professione effettivamente esercitata, quella che consente i livelli di qualità ormai normalmente raggiunti e considerati irrinunciabili. È questa anche l'occasione per iniziare una concreta azione, da concertare anche con la rappresentanza istituzionale dei Collegi IPASVI, per divenire ad un superamento del "Mansionario" del 1974, ormai desueto e fuori dalla storia in modo particolare per gli infermieri dell'area critica. il problema Mansionario diventa un altro determinante filone sul quale impegnarsi a fondo.

Le attività interne ed esterne all'associazione continuano a richiedere un notevole impegno. Diventa sempre maggiormente evidente che è comunque importante essere presenti nei momenti più significativi per poter intervenire e porre con correttezza e puntualità i problemi dell'assistenza infermieristica in area critica.Diventa prioritario in questo contesto costituire un gruppo allargato del Comitato Direttivo e Nazionale che consentano una presenza significativa e costante ovunque se ne presenti la necessità. Un'altra esigenza improcrastinabile è quella di iniziare anche una sistematica comunicazione della filosofia sottesa all'associazione e delle conseguenti metodologie operative per agire e condurre l'associazione in maniera partecipata e corretta. L'Aniarti a questo punto ha superato le 2.000 iscrizioni e diventa la più numerosa associazione infermieristica nazionale.

1997
Il '97 vede per l'associazione la realizzazione di una iniziativa nuova ed importante per il funzionamento interno di un'organizzazione associativa divenuta ormai decisamente complessa. Dal 27 febbraio al 1 marzo '97 si tiene a Viareggio il primo seminario formativo per i rappresentanti delle regioni e per i membri del comitato direttivo dell'associazione. L'obiettivo è di rendere omogenea e sistematica l'attività associativa nelle varie regioni. Si riprendono le varie tappe della storia dell'Aniarti sottolineandone i momenti qualificanti e le concettualizzazioni fondamentali di area critica, di infermiere di area critica, delal specificità della formazione e dell'organizzazione. Si precisano le modalità organizzative interne sia professionali che amministrative e si definiscono i ruoli nell'associazione.
Il corso contribuisce a condividere esperienze e difficoltà, a creare gruppo ed a porre le premesse per un lavoro associativo maggiormente attento sia agli aspetti di contenuto che di metodologia.

Il 16° Congresso Nazionale dell'associazione si svolge a Firenze sul tema: "Sistema emergenza-urgenza, paziente critico, logica dipartimentale. Intensività assistenziale infermieristica, flessibilità organizzativa, multifattorialità di risultato". Vengono affrontati argomenti legati alla nuova logica organizzativa in sanità che, tra l'altro, ha accolto parte delle logiche che l'Aniarti ha applicato dell'elaborazione dell'idea di area critica e di assistenza di area non settoriale.La partecipazione, ancora in crescita, ha raggiunto i 1640 partecipanti.

Durante il congresso si tiene l'assemblea dei soci che ha approvato il testo del nuovo statuto e il regolamento associativo. L'esigenza rilevata era quella di creare i presupposti per favorire una maggiore partecipazione da parte degli iscritti alle scelte dell'associazione. Nello statuto precedente i rappresentanti delle regioni venivano eletti dagli iscritti che votavano durante il congresso nazionale; questa clausola consentiva solo ad una parte minore di iscritti di determinare gli organi rappresentativi. Con il nuovo statuto, si è deciso invece di istituire la votazione per posta consentendo dunque a tutti di esprimere il proprio voto; anche questa è la prima esperienza in Italia tra le associazioni infermieristiche.

1998
Nel '98, sull'onda della trasformazione che la società italiana nel suo complesso sta mettendo in atto, in conseguenza alla necessità di inserirsi a pieno titolo in Europa, il consiglio nazionale dell'Aniarti decide di tenere il congresso nazionale in una città simbolo di questo processo di cambiamento: Napoli.

Il 17° congresso si intitola "Intensività assistenziale - responsabilità infermieristica - evidenza scientifica". Anche il tema è legato all'evoluzione in corso nelle competenze di fatto acquisite dagli infermieri, e nelle normative che in questi anni li riguardano. Più in specifico si cerca di far emergere la necessità di legare la competenza all'evidenza scientifica e di sganciarla dalla pura e semplice esperienza quotidiana. E' necessario andare alla sistematizzazione del sapere e delle capacità di risolvere i problemi assistenziali. Tra l'altro, i tempi per imboccare questa strada, sono brevi: c'è il tempo perduto da recuperare ed un modo di pensare l'assistenza che deve essere in grado di confrontarsi con le altre professionalità e di integrarsi efficacemente. Sono stati individuati alcuni temi di interesse diffuso e si è cercato di illustrarli e fornire strumenti per gestirli nel quotidiano con metodologia scientifica.

Durante quest'anno in particolare, l'Aniarti si è impegnata con suoi rappresentanti, a fianco di altre associazioni e con il Collegio, per far attivare la Formazione complementare e per l'abolizione del mansionario e ha peraltro collaborato, a sostegno di queste due importanti tematiche, all'organizzazione della nuova manifestazione del 1° Luglio, annullata in seguito alle formali assicurazioni del Ministro della Sanità di prendere in esame i problemi sollevati dagli infermieri.

1999
Il '99 si apre con l'approvazione della Legge n°42, che sancisce la fine del mansionario della professione infermieristica. Praticamente dal 1930 esisteva questa anomalia, ribadita nel '74, finalmente rimossa, consentendo la liberazione di risorse di intelligenza e di responsabilità per l'assistenza. L'Aniarti per questo ha lavorato molto, anche perché probabilmente gli infermieri di area critica sono stati quelli che di più hanno vissuto nella pratica quotidiana i vincoli assurdi di una limitatissima serie di concessioni di fare o non fare determinate attività, in un contesto in cui invece deve regnare il massimo di integrazione e di utilizzazione di competenze disponibili per i fini primari. Un importante risultato è stato raggiunto. Sembra che inizi ad evidenziarsi l'importanza della professione infermieristica nella società attuale. La strada è ancora lunga perché manca ancora all'appello l'istituzione della formazione complementare, della laurea in scienze infermieristiche e il riconoscimento della dirigenza infermieristica autonoma. In questa direzione si orientano le spinte dell'associazione per il futuro prossimo. Su questi temi e sulla necessità di ribadire tutti gli aspetti di filosofia e di organizzazione dell'Aniarti, si tiene dal 5 al 7 marzo a Firenze, il secondo seminario formativo dei quadri dell'associazione. È l'occasione per continuare la strada intrapresa nel '97 e diffondere una cultura di squadra che gioca insieme per obiettivi importanti per tutta la professione e per un servizio sanitario di qualità.
Il congresso del '99 si terrà a Bologna sul tema: "Accreditamento e certificazione in area critica. Struttura, processi, risultato". Si affronta ancora un tema che non può in questi tempi essere trascurato, ma che, anzi, va governato anche dagli infermieri. L'Aniarti porta il suo contributo.

Ancora un nuovo fronte di attività decisamente importante si apre nel '99: viene fondata EFCCNA (European Federation of Critical Care Nursing Associations), la Federazione europea delle associazioni di area critica. L'Aniarti è stata una delle associazioni che ha sostenuto e fondato questa nuova realtà, che ci consentirà di essere in contatto con i colleghi europei, di confrontarci con loro e forse di scoprire che non solo all'estero, ma anche in Italia gli infermieri hanno percorso una strada innovativa e importante per la sanità dei cittadini italiani.

Con questo bagaglio di storia ci avviciniamo a grandi passi al 2000. La strada certo non si fermerà, anzi, verosimilmente sta iniziando una stagione decisamente ricca per l'assistenza infermieristica italiana e particolarmente per l'area critica.
L'augurio è di buon lavoro, perché se non ci sarà una grande passione e tanto lavoro agli infermieri non verrà concesso nulla gratuitamente.