La “fragilità” come fattore predittivo degli esiti conseguenti al ricovero in un reparto semintensivo. Uno studio pilota.
Obiettivo: i soggetti fragili che subiscono un evento critico sono a elevato rischio di esiti avversi anche quando sopravvivono al ricovero. In ambito critico la condizione di fragilità viene raramente diagnosticata. L’obiettivo dello studio è di analizzare gli esiti del ricovero in una struttura semintensiva in una popolazione di pazienti fragili e identificare le variabili predittive di esito avverso.
Materiali e metodi: studio pilota con disegno prospettico longitudinale effettuato in una Medicina d’Urgenza. Sono state documentate mortalità, durata della degenza, variazioni nello stato funzionale e nella qualità percepita della vita.
Risultati: sono stati arruolati 76 pazienti (età media 77,8 anni). La degenza media è stata di 18,5 giorni, la mortalità a 30 giorni il 39,5%. Rispetto alla situazione pre-ricovero, nelle persone dimesse sono state documentate riduzioni significative nel livello di autonomia, qualità della vita e probabilità di sopravvivenza a un anno. Una percentuale significativa di persone non è rientrata al domicilio ma è stata trasferita in strutture socio-assistenziali. L’analisi multivariata ha evidenziato un rischio di morte a 30 giorni più elevato nei soggetti con un percezione di un più basso livello della qualità della vita antecedente l’evento acuto.
Discussione: per i pazienti arruolati, il percorso nel reparto semintensivo si è associato a elevata mortalità, riduzione delle capacità funzionali e peggioramento della qualità della vita. La preesistente condizione di fragilità ha costituito un determinante indipendente di esito avverso.