Cura del cavo orale in terapia intensiva. Aggiornamenti e problemi aperti
Introduzione: gli interventi che vanno sotto la denominazione di cura del cavo orale nei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva hanno lo scopo di garantire il comfort e la dignità della persona, prevenire infezioni e, più recentemente, sono diventati un caposaldo nella prevenzione delle polmoniti associate a ventilazione meccanica (VAP). Lo stato di salute della cavità orale è potenzialmente descrivibile come un continuum che va dalla condizione di completo benessere che determina alti livelli di comfort e conseguente auto-stima, fino alla malattia che può manifestarsi con xerostomie, placca, strutturazione di biofilm dentale, ulcere della mucosa orale, gengiviti, stomatiti, e parodontiti.
Obiettivo: il presente articolo ha l’obiettivo di fornire i più recenti aggiornamenti sulla cura del cavo orale, sulle controversie attuali e alcuni spunti di riflessione critica allorché ci si accinga alla stesura di un protocollo.
Risultati: ci sono alcuni elementi chiave da considerare nelle cure del cavo orale per i pazienti adulti ricoverati in Terapia Intensiva. Il primo è legato alla scarsità di prove di efficacia rispetto ad outcome maggiori (se si esclude l’uso di clorexidina colluttorio) mentre lo spazzolino da denti, per quanto non evidenzi efficacia in termini di prevenzione delle VAP, rimane l’unico strumento in grado di contrastare la placca batterica. Il secondo è rappresentato dal fatto che la stesura di un protocollo deve includere necessariamente uno strumento di valutazione e rivalutazione sistematica delle condizioni di salute orali della persona e tutti gli interventi assistenziali contenuti nel VAP Bundle, con particolare attenzione alla gestione dell’aspirazione orofaringea profonda, al mantenimento della pressione di gonfiaggio della cuffia del tubo tracheale tra 25 e 30 cmH2O e, dove disponibile, all’utilizzo di tubi tracheali con lume di aspirazione sottoglottica.