La prevenzione delle complicanze oculari nel paziente di terapia intensiva: revisione della letteratura
Introduzione: i pazienti di terapia intensiva sono a rischio di sviluppare complicanze oculari, che possono progredire fino alla perdita della vista. Si tratta di un problema spesso sottovalutato dagli operatori sanitari. L’articolo discute diverse tecniche di prevenzione dei disturbi oculari secondo una revisione bibliografica aggiornata.
Materiali e metodi: revisione narrativa su PubMed, CINAHL, Cochrane Library, Embase e Web of Science. La qualità degli articoli è stata analizzata con le checklist CONSORT e STROBE.
Risultati: nei 12 articoli recuperati, sono state studiate diverse soluzioni: le camere di umidificazione in polietilene oppure gli occhialini da nuoto, l’unguento di metilcellulosa, i lubrificanti, il gel di poliacrilamide, le gocce di ipromellosa (lacrime artificiali) e l’applicazione del nastro adesivo per mantenere chiuse le palpebre. Gli outcomes utilizzati sono le complicanze oculari tipiche dei paziente ricoverato in terapia intensiva: cheratite superficiale, chemosi congiuntivale e cheratite batterica, spesso diagnosticate dopo l’esecuzione del test alla fluoresceina.
Discussione: l’eterogeneità degli articoli impedisce di condurre una revisione sistematica. Emergono tuttavia alcune indicazioni supportate da diversi autori.
Conclusioni: la cura degli occhi dovrebbe far parte della routine infermieristica in terapia intensiva. Le coperture in polietilene sembrano più efficaci delle pomate,degli unguenti oculari e delle lacrime artificiali nel ridurre l’incidenza delle lesioni corneali; sono inoltre veloci e semplici da utilizzare.