La prevenzione e la cura delle complicanze oculari nel paziente critico. Una revisione bibliografica
Introduzione: le complicanze oculistiche sono frequenti nei pazienti ricoverati nelle terapie intensive e tale situazione è favorita dai trattamenti principalmente focalizzati sulla gestione delle insufficienze d’organo. In questi pazienti i meccanismi protettivi sistemici e oculari sono danneggiati come risultato di: problemi metabolici, disfunzioni multi-organo, ventilazione meccanica e ridotto livello di coscienza. La revisione si propone di conoscere lo stato dell’arte circa la cura degli occhi nei pazienti in terapia intensiva.
Materiali e Metodi: è stata condotta una revisione della letteratura pubblicata negli ultimi dieci anni sulle principali banche dati biomediche utilizzando le seguenti parole chiave: intensive care, eye care, critically ill, eye disorders.
Risultati: nonostante il numero prevalente di studi osservazionali e trial clinici, mancano ancora evidenze per poter affermare la maggior efficacia di un trattamento preventivo rispetto ad un altro. Gli studi che riportano l’implementazione di un programma di cura degli occhi dimostrano una riduzione dell’incidenza di complicanze. Viene evidenziato anche quanto il personale delle terapie intensive senza precedente esperienza oculistica possa effettuare degli screening con ragionevoli sensibilità e specificità, basandosi sulla valutazione della superficie oculare e del livello di chiusura palpebrale.
Discussione e Conclusioni: gli obiettivi principali della cura degli occhi in terapia intensiva sono la prevenzione e il precoce riconoscimento e trattamento delle più frequenti complicanze. Si suggerisce di adottare algoritmi di trattamento in quanto la perdita della vista post-ricovero può avere effetti devastanti sulla qualità della vita dei pazienti. Viene ribadita fortemente la responsabilità eziologica
dell’incompleta chiusura palpebrale e la sua necessaria centralità in ogni algoritmo di comportamento o linea guida. I pazienti a rischio di complicanze oculari possono essere identificati e
trattati precocemente solamente se tali linee di condotta includono: la valutazione del grado di lagoftalmo, i tempi e i metodi per il trattamento preventivo, le eventuali metodologie per garantire
la chiusura palpebrale, le motivazioni per attivare la consulenza specialistica e degli spazi ad hoc nella documentazione clinica per registrare le valutazioni, i trattamenti e gli esiti.