Il Congresso Nazionale 2017 vuol parlare al futuro; quello prossimo venturo ma anche quello che vorremmo costruire per la nostra idea di infermieristica. Come vogliamo ripensare il ruolo dell’infermiere? Come vogliamo sia la formazione dell’infermiere di area critica, spendibile anche nel futuro e non solo a breve? Quali competenze specialistiche possiamo affrontare e sviluppare? Quale sarà il contributo degli infermieri di area critica nei modelli professionali che vengono proposti?
di Antonella Dragonetti, Alessia D’Orazio, Giuseppina Garripoli
Introduzione: i pazienti ricoverati in reparti ad alta intensità di cura hanno dimostrato un’alterata fisiologia del sonno con una maggiore frammentazione e diminuzione del tempo totale. L’accertamento e
la promozione del sonno devono essere parte dell’assistenza infermieristica.
Materiali e metodi: studio osservazionale prospettico pre- post. Sono stati arruolati tutti i pazienti ammessi nella Medicina D’Urgenza Terapia Subintensiva dal 1 gennaio al 31 agosto 2015. Lo studio è stato
di Agnieszka Katarzyna Cholewa, Alberto Lucchini, Christian Caruso, Stefano Bambi
I pazienti sopravvissuti al ricovero in terapia intensiva (ICU) necessitano di periodi di degenza talvolta anche lunghi, in contesti di cura a ridotta intensità, ma caratterizzati da livelli di assistenza intermedi rispetto alle degenze ordinarie: le Terapie Sub-Intensive (HDU). Le HDU consentono di mantenere un certo grado di monitoraggio strumentale e offrono un livello di assistenza adeguato ai bisogni di pazienti con insufficienze mono-organo o con importante rischio di deterioramento clinico.
di Luca Padoan, Nicola Bortoli, Pierluigi Badon, Federico Pellegatta, Marta Canesi, Alessandro Monterosso, Sara Buchini
Introduzione. Le lesioni dell’anello pelvico risultano essere letali a causa delle emorragie associate e per tale motivo è fondamentale una gestione precoce. Essendo i Pelvic Circumferential Compression Devices (PCCDs) dispositivi piuttosto recenti, l’obiettivo di questa revisione della letteratura è quello di indagare la loro efficacia e le possibili complicanze.
Materiali e metodi. La ricerca è stata effettuata sui database Medline, The Cochrane Library, CINAHL, Embase e Scopus, includendo gli articoli pubblicati in lingua inglese e italiana negli ultimi 10 anni.
Introduzione: questo lavoro presenta gli esiti di una ricerca antropologica che ha avuto l’obiettivo di analizzare le principali questioni connesse alla tematica degli accessi cosiddetti “impropri”, a partire dalle esperienze di utenti e operatori del Pronto soccorso dell’ospedale di Perugia Santa Maria della Misericordia (Italia). L’indagine si è focalizzata da una parte sui percorsi, le scelte e le motivazioni che
orientano gli utenti con codice bianco verso il servizio e dall’altra sui vissuti, le pratiche e le criticità rilevate con medici e infermieri.
Introduzione: nell’anno 2015 in Regione Lombardia ci sono state 111.784 giornate di degenza complessive nelle Unità Operative di Terapia Intensiva ma la mobilizzazione dell’assistito con tubo tracheale non viene attuata per la maggioranza dei casi. L’immobilità è ampiamente documentata in letteratura come causa di aumento di mortalità e di complicanze, quali le lesioni cutanee, effetti avversi legati
ai farmaci, infezioni nosocomiali e cadute.